Pianeta social media

SANREMO 2021: la sfida è social

By 11 Marzo 2021 No Comments

Dopo ben 71 edizioni, potrebbero mai esserci dubbi sul Festival di Sanremo? La risposta è sì: ogni anno si sollevano un’infinità di polemiche ma il risultato è sempre lo stesso.

In un periodo incredibilmente anomalo come quello in corso, Sanremo ha rappresentato ancora una volta una vera e propria dimensione a sé stante, un luogo magnetico capace di “paralizzare” l’Italia e di far convergere l’attenzione e qualsiasi tipo di dibattito in un unico punto focale (Sanremo, appunto).

 

UN VOLTO E UN’ETA’: BOOMERS VS GENERATION Z

Oltre la stranezza dell’assenza del pubblico in sala, anche il pubblico da casa si è caratterizzato in modo altrettanto atipico. Con ciò mi riferisco all’evidente calo degli ascolti televisivi soprattutto da parte degli spettatori per antonomasia di Sanremo: i Boomers.

Verrebbe da chiedersi il perché e la risposta è data dal fatto che finalmente il Festival ha aperto le porte anche a qualcun altro: la Generation Z.

Questa nuova proposta di convivenza tra tradizione ed innovazione sembrerebbe aver riscontrato qualche problema e, in effetti, suona strano il fatto che Orietta Berti e i Maneskin abbiano realmente partecipato alla stessa competizione per ottenere lo stesso riconoscimento.

Quest’anno, però, lo sviluppo di Sanremo è stato decisamente più giovane del solito. E non mi riferisco solo all’effettiva vittoria dei Maneskin, ma soprattutto al trionfo di una vera e propria edizione social.

I Maneskin con Orietta Berti a Che tempo che fa: l'incontro è irresistibile (VIDEO) - Movieplayer.it

 

EVOLUZIONE SOCIAL

Per l’edizione del 2021 Sanremo, occasione per antonomasia della televisione italiana, ha conosciuto un rinnovamento soprattutto attraverso lo spostamento nelle piattaforme social dove si è registrato un record di più di 29 milioni di interazioni.

Facebook (soprattutto per i commenti scandalistici dei boomers), Instagram, Twitter e Tik Tok hanno rappresentato la reale platea della kermesse ed è al loro interno che si sono sviluppate le dinamiche più salienti dell’edizione.

Un aspetto che può aiutare a comprendere quanto effettivamente sia importante il ruolo dei social in un’occasione del genere è che l’esposizione mediatica dei cantanti, o in altri casi anche degli ospiti, si è tradotta concretamente in un aumento esponenziale dei followers nei propri canali.

 

WILLIE PEYOTE: LIVE TWITCH E DISSING

Uno dei personaggi di maggiore spicco dell’ultima edizione è Willie Peyote che si è distinto grazie ad un brano che, tra le altre cose, coglie esplicitamente le dinamiche social della stessa industria musicale, non a caso “le major ti fanno un contratto se azzecchi il balletto e fai boom su Tik-tok”.

Ma non basta. Durante le cinque giornate del Festival, Willie Peyote ha realizzato una serie di dirette Twitch sotto la rubrica Le brutte intenzioni per commentare “da casa” Sanremo.

Nel corso di queste chiacchierate, però, sono emerse delle considerazioni piuttosto pungenti rivolte ad altri concorrenti, nella fattispecie Ermal Meta e Francesco Renga. L’aspetto interessante è che le risposte, come anche le scuse, non hanno tardato ad arrivare se non fosse che tutto si è svolto solo ed esclusivamente attraverso Twitter ed Instagram.

EFFETTO FERRAGNI

Quanto accaduto durante la finale ha evidenziato un effetto decisamente lievitante e dopante della Regina indiscussa dei social.

Francesca Michielin e Fedez, infatti, sono stati accompagnati dal 17esimo posto verso il podio da una spintarella di Chiara Ferragni che ha pensato di pubblicare delle Instagram Stories in cui chiedeva ai suoi 23 milioni di followers di votare per loro.

Inutile dire che la questione abbia immediatamente generato una valanga di polemiche sull’effettiva moralità di ricorrere a certi escamotage. Quello che è certo è che l’episodio ha dimostrato lo strapotere dei social e di quanto gli utenti possano essere condizionati nelle loro azioni dall’influsso di personalità come quelle degli influencer.

 

L’obbiettivo di Sanremo di far parlare di sé è stato ancora una volta raggiunto e, aggiungerei, con ottimi risultati. L’assorbimento delle tradizionali dinamiche di interazione e di discussione da parte dei social, infatti, ha contribuito ad ampliare l’interesse e la partecipazione attiva dei comuni utenti rendendo possibile l’accesso ad una platea decisamente più democratica e ben più influente dei tradizionali salotti televisivi.