Orizzonte marketing

Calcio e Motori: dallo stadio alla Tv

By 26 Aprile 2016 No Comments

“Ho solo due passioni, come tutti gli italiani.”

Così inizia la sigla di Speciale Calcio Mercato di Michele Criscitiello e Alfredo Pedullà. Roba da malati di pallone saperla a memoria, ma scommetto che alcuni di voi, l’avranno canticchiata mentalmente, leggendo queste prime righe.

Premesso che “penso solo alle donne e al calcio”  – così continua la sigla della trasmissione – è qualcosa che molti maschietti italici avranno pensato almeno una volta di loro stessi; in realtà, gli esemplari maschili del Belpaese, spesso, di passioni ne hanno tre.

La mia sono i social media.

Per molti altri, invece, sono i motori.

Sviscerato in ogni modo, tempo e luogo, l’inossidabile binomio tra donne e motori, oggi ci divertiremo ad analizzare il rapporto fra calcio e automobili. (Abbiamo già parlato di Milan e Juventus e per questo abbiamo deciso di presentare 4 case history differenti)

L’epoca dei calciatori testimonial

Gli spot e le campagne pubblicitarie di successo con protagonisti i campioni della Serie A, si sprecano. Così al volo ricordo un grande Trapattoni, arrabbiatissimo che urla –  alla “strunz -maniera” – in faccia ad una squadra di casalinghe, sbattendo con forza i pugni contro una lavatrice. Che dire poi di Ronaldo (quello vero) dai pie veloci targati Pirelli, che neanche l’Achille dei tempi d’oro si sarebbe sognato? E vogliamo parlare di Giorgione Weah? Meglio di no eh… ;)

Pensare che Sandro Mazzola, negli anni ’70, per partecipare a dei Caroselli, dovette aspettare il via libera del Sindacato Calciatori, poiché all’epoca non era permesso.

Come si suol dire: i tempi cambiano.

La pubblicità è un gioco di squadra

Torniamo ai giorni nostri. C’è un rinnovato trend, da circa tre anni a questa parte, che vede intere squadre protagoniste delle campagne pubblicitarie e non più singoli calciatori. Spesso, accade poiché le case automobilistiche sono sponsor delle formazioni in questione, se non addirittura detentrici di rapporti simbiotici con la città e la società sportiva,come nel caso di Volkswagen – Wolfsburg (Bundesliga – Campionato tedesco). In realtà, la ragione principale è una e una sola, ed è anche molto semplice: il calcio continua ad essere lo sport più popolare in Italia e in molti altri paesi.

Da Nord a Sud la passione calcistica attraversa lo Stivale e divide (o unisce) coppie, uffici, bar, famiglie.

Vediamo come le case automobilistiche hanno sapientemente sfruttato la passione degli italiani per il calcio.

Parchegghio

Siamo nel 2013 e la Volkswagen lancia sul mercato la nuova Polo Tech&Sound. Il set è lo spogliatoio della Roma e il centrocampista americano Bradley cerca di impartire una piccola lezione di inglese a Capitan Totti, sotto gli occhi divertiti di Destro e Romagnoli che se la ridono alla grande. Sound, Bluetooth, Touch Screen sono contemporaneamente pretesto per la gag e le caratteristiche principali della nuova auto tedesca. Alla fine arriva la vendetta del Totti versione allievo un po’ somaro: Sensori posteriori di parcheggio integrati. Finalmente Bradley brancola nel buio...“Parchegghio?”

Cos’ho io?

Passano tre anni. Volkswagen è pronta a lanciare sul mercato la nuova MoveUp. Il calcio è il filo conduttore anche di questo spot, ma niente Roma stavolta. È il turno della Fiorentina.

Nel mercato estivo è arrivato il nuovo centravanti Kalinic, autore di un girone d’andata da protagonista. Lui, Borja Valero e e Bernardeschi sono in palestra alle prese con la cyclette. Arriva Mister Sousa ed il suo preparatore:

“Mister che dice dell’acquisto?”

“Ottimo”

“In centro è il massimo, agevola la manovra, ecc..” Kalinic si sente un vero e proprio fuoriclasse, fino a quando esclama “Cos’ho io?” scoprendo che il nuovo acquisto ha anche i sensori di parcheggio e il navigatore! Delusione per lui scoprire che l’oggetto delle tante lodi dei compagni e del mister è la nuova MoveUp parcheggiata fuori dal centro sportivo.

https://youtu.be/92_GVWocerU

“Qualunque metà è alla tua portata”

Completamente diverso il taglio che Dacia ha voluto dare alla propria campagna del 2013.

L’intera gamma Dacia è al servizio delle persone e dalla loro felicità. Le autovetture che si susseguono nelle varie sequenze sono guidate da persone di età e sesso differenti, in diversi momenti della giornata. Ciò che accomuna tutti è che al fianco del guidatore c’è qualcuno che dorme felice e soddisfatto, mentre sogna i prossimi traguardi da raggiungere, stringendo al petto il trofeo sportivo appena conquistato. Finché al semaforo, un piccolo calciatore si sveglia, mentre la macchina viene affiancata dal pullman dell’Udinese. Il piccolo apre gli occhi e continua a sognare, stavolta ad occhi aperti. Capitan Di Natale sorride, come a dirgli “continua così”. Infine il claim “Con Dacia, qualunque meta è alla tua portata”. Anche la Serie A.

Quante volte vi ho detto di non giocare con il pallone!

Da circa un mese, alla compagnia si sono aggiunti anche Suzuki e il Toro, con la nuova campagna “Goal”.

Anche la casa giapponese, ha scelto una chiave ironica per lanciare la nuova Vitara. Ci sono due bambini che giocano in cortile e come spesso accade la palla va un po’ dove vuole lei. Tra i vasi e addosso alle macchine, da che mondo e mondo. E così puntualmente succede.

Dall’abitazione esce Ventura, allenatore del Toro, per redarguire i ragazzi, al grido di “Quante volte vi ho detto di non giocare con il pallone?”; contemporaneamente dall’auto scendono Glik, Immobile, Peres e Moretti, che stupiti rispondono in coro “Mai!”

Mister Libidine sorride… e pure noi.

Carlos Bellini

Author Carlos Bellini

Social Media Strategist. Elaboro strategie di comunicazione per aziende ed eventi. Ho un animo creativo e che mi porta alla ricerca di sfide sempre nuove. Conduco Buzzword, podcast a tema marketing e comunicazione.

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