Your army needs you

Inizia così la nuova campagna di reclutamento, avviata a Gennaio dall’Esercito di Sua Maestà la Regina d’Inghilterra.

Un claim dal sapore vintage e con una forte carica d’emotività, che tanto somiglia volutamente al “Lord Kitchener wants you” che ricorreva ossessivamente su tutti i muri d’Inghilterra, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Il British Army chiama a raccolta la Generazione Z, la prima ad essere così profondamente differente da tutte le altre che l’hanno preceduta.

I nativi digitali, in letteratura definiti come i nati dopo il 1997, presentano una serie di peculiarità comportamentali e relazionali che sanciscono una distanza netta rispetto alla generazione precedente.

Un “esercito” – scusa il gioco di parole – di giovani dipendenti dai propri smartphone (spesso addirittura affetti da FOMO – Fear of missing out), dal carattere fragile, sempre a caccia dell’approvazione altrui.

Abili a creare engagement sui social, ma impacciati nella costruzione di relazioni umane, dal buio delle loro camerette.

Come convincere questa generazione di snowflakes– letteralmente fiocchi di neve – di anime insicure ed isolate ad arruolarsi al servizio di Sua Maestà?

Ribaltamento degli stereotipi sulla Generazione Z

Il Ministero della Difesa britannico ha avuto la geniale idea di lanciare una campagna di comunicazione che provasse a ribaltare gli stereotipi con i quali la Generazione Z viene descritta, trasformando ogni singolo difetto ad essa imputato in un punto di forza.

Sei uno zombie da smartphone? L’esercito ha bisogno della tua concentrazione.

Sei un binge gamer? L’esercito ha bisogno della tua grinta.

E ancora, sei un me – me – millennial (cioè una persona che pensa solo a se stessa)? L’esercito ha bisogno della tua autostima.

Un esercito che punta sulle differenze

Dalle alte sfere dell’esercito britannico fanno sapere che la nuova direzione intrapresa è rivolta ad esaltare le caratteristiche peculiari dei singoli individui. Un cambiamento netto nell’atteggiamento di un’istituzione che per definizione tende a “livellare” i suoi componenti. Basterà questo cambio di rotta, che garantisce di voler tirare fuori da ciascun ragazzo il meglio che può offrire, a trasformare la Generazione Z in una generazione di guerrieri?

Il tentativo è stato affidato ad una campagna multicanale, dove oltre ai classici cartelloni, si punta forte sui video e sui canali social dove i ragazzi trascorrono molto del loro tempo, primo fra tutti Youtube.

Che cosa ne pensi? Davvero la Generazione Z è una generazione di deboli e insicuri?

L’esercito può trasformare i difetti di questi ragazzi in punti di forza?

Ti aspetto nei commenti. Alla prossima!

Carlos Bellini

Author Carlos Bellini

Social Media Strategist. Elaboro strategie di comunicazione per aziende ed eventi. Ho un animo creativo e che mi porta alla ricerca di sfide sempre nuove. Conduco Buzzword, podcast a tema marketing e comunicazione.

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