Pianeta social media

Reactions, Emozioni, Espressioni

By 30 Marzo 2016 No Comments
reactions

Reactions. È il nome che Facebook ha dato ad uno dei suoi più recenti aggiornamenti.

Come spesso accade, la nuova feature è stata rilasciata così, dall’oggi al domani, e moltissimi utenti si sono ritrovati a guardare con un misto di timore ed interesse le nuove faccine, tra un biscotto e l’altro, nel bel mezzo della prima colazione. Come dici? Aprire Facebook non è la prima cosa che fai appena sveglio? Dai, chi ci crede.

Ad ogni modo, quando parlo di coloro che hanno bevuto caffè ghiacciato quella fatidica prima mattina, non sto parlando di te che stai leggendo questo pezzo e che probabilmente hai già fatto la faccia perplessa come a dire “hey, ma per chi mi hai preso?”; no, mi riferisco a coloro che del social blu rappresentano la “pancia”, la massa critica.

Facebook è un ambiente che si evolve continuamente e le reactions non rappresentano altro che l’ennesimo fattore di adattamento messo in campo per prolungare la propria sopravvivenza. Senza scomodare Darwin e le teorie sugli ambienti competitivi, le reactions rappresentano un modo innovativo per venire incontro alle esigenze degli utenti – esse sì in continua evoluzione – e per contrastare l’offensiva mossa dai nuovi social sulla fetta più giovane di popolazione mondiale.

Cosa sono le reactions e perché esistono

L’ambiente Facebook e le dinamiche d’interazione che si svolgono in esso diventano, ogni giorno che passa, più complesse ed articolate. Basti pensare alle dirette video o all’opzione per tranquillizzare i propri amici se ci si trova in un ambiente di guerriglia urbana.

L’incremento del ventaglio di interazioni possibili porta con sé una crescita più che proporzionale del range delle possibili reazioni. In un’epoca di migrazioni di massa, recessioni economiche, guerriglie cibernetiche e bombe nei metrò, il Like non basta più.

È forse giunto il momento per il celeberrimo Pollicione di andare in pensione? Nient’affatto. Prova ne sia l’uso massiccio che la stragrande maggioranza degli utenti continua a farne. Tuttavia Mark ha ritenuto che gli utenti, per esprimere meglio ciò che provano, avessero bisogno di nuovi strumenti: le reactions, appunto.

facebook-reactions-1Love & Company

Love, Haha, Wow, Sad, Angry. Immagini e didascalie immediatamente comprensibili da tutti. Dopo essermi tolto lo sfizio – come quasi tutti i socialcosi – di averci ricamato sù un paio di battute (“Grrr us on Facebook” o “Questo mese il sentiment ci mostra che tendenzialmente gli utenti wowano molto i contenuti visuali proposti“), ho deciso di scavare più a fondo.

Le emozioni universali

 Avete presente la Serie TV “Lie to me”, quella in cui Tim Roth incastra, in meno di 40 minuti, criminali spietati, esclusivamente ponendo loro qualche domanda e analizzando attentamente le loro espressioni facciali? Bene, qualcosa di vero c’è, eccome. Esistono delle emozioni di base, che tutti noi manifestiamo, attraverso il linguaggio del corpo, indipendentemente dalla cultura, dall’etnia, dal sesso, dall’età, dalla provenienza geografica, da cui proveniamo. Uno dei principali esponenti in materia è Paul Ekman, cui lo stesso personaggio della serie TV è ispirato.

Egli ha identificato 7 emozioni di base:

  • Sorpresa
  • Tristezza
  • Rabbia
  • Paura
  • Gioia
  • Disgusto
  • Disprezzo

La prima domanda che mi sono posto è stata “Perché le reactions di FB non corrispondono esattamente a queste 7 emozioni di base?”

Fra le nuove faccine c’è la Rabbia, c’è la Tristezza, c’è la Sorpresa. La Gioia è stata “lottizzata” in Like, Love e Haha, del resto è l’emozione forse più complessa e ricca di sfumature di tutto il gruppo. Mancano all’appello Disgusto e Disprezzo, le due versioni del tanto atteso e desiderato Dislike, rispettivamente riferito a Cose (Disgusto) e Persone (Disprezzo) e Paura.

Scelta ancora diversa è stata fatta pochi mesi fa dalla Disney, per l’ormai celebre film d’animazione, di cui abbiamo già parlato in questo blog, “Inside Out”. In quel caso alle protagoniste indiscusse Gioia e Tristezza, fanno da caratteristi Rabbia, Paura e Disgusto. Fuori dal cast Sorpresa e Disprezzo.

Reactions e Linguaggio del corpo

Ripensando a quante volte mi è capitato di scrivere distrattamente “AAHAHHAHAA” in risposta ad un mio amico che descriveva dettagliatamente in chat la magnificenza e la tenerezza degli occhioni del suo nuovo porcellino d’india, mentre la mia mascella era tesa ed i miei denti serrati causa appuntamento di lavoro saltato o fila chilometrica in superstrada, mi sono chiesto:

“Siamo sicuri che le espressioni facciali degli utenti corrispondano esattamente alla faccina scelta per commentare un determinato contenuto?”

Le emozioni sono una parte fondamentale della nostra identità e grande è la nostra necessità di mostrarle all’esterno. Le nostre espressioni facciali sono determinate da oltre 40 muscoli, la maggior parte dei quali sfugge al nostro controllo. Ergo, il nostro corpo esprime ciò che proviamo, anche se spesso tentiamo di nasconderlo.

“Quanto le nuove reactions sono d’aiuto ad esternare ciò che proviamo? Quanto invece sono l’ennesima corazza d’apparenza dietro cui nascondersi?”

Carlos Bellini

Author Carlos Bellini

Social Media Strategist. Elaboro strategie di comunicazione per aziende ed eventi. Ho un animo creativo e che mi porta alla ricerca di sfide sempre nuove. Conduco Buzzword, podcast a tema marketing e comunicazione.

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