Pianeta social media

Snapchat e i divora-tempo

By 31 Maggio 2016 No Comments

Snapchat mania. Teenagers e influecers. Addetti ai lavori e semplici curiosi. Il fantasmino che fa la linguaccia sta conquistando tutti. E mentre in giro è tutta una marea di stars che vomitano arcobaleni, modelle che millantano di fagocitare pizze alte tre piani e larghe un isolato, i soliti noti si interrogano su quali siano le potenzialità del social più cool del momento e quali mirabolanti strategie comunicative possano portare i brand a monetizzare nel minor tempo possibile.

Questo post ha un altro scopo. È soltanto un pretesto, se vogliamo, per fermarci tutti quanti un attimo a pensare e lasciarci un po’ cullare dalla nostalgia delle piccole cose. Il tempo è galantuomo, afferma la saggezza popolare; di certo è imparziale, tant’è vero che divora tutti, senza esitazione alcuna. Uomini, nazioni, pensieri e social networks.

Ad esso, a volte, i romantici oppongono strenua resistenza, struggendosi nel cuore e fissando le proprie emozioni su carta, muri, musica e pellicola. C’è stato un tempo in cui le persone amavano conservare le cose. Ora, se tutto può sparire in tre secondi, ben venga.

2003. Il quaderno con gli sms

Sono nell’aula di disegno e non ho neanche le squadre. Nemmeno la riga lunga, quella che spunta sempre dal lato dello zaino come fosse una spada, e potrebbe benissimo esserlo tanto è robusta e splendente. L’ha fabbricata il mitico Maestro Martini, che l’ha concessa noi al modico prezzo di 24, 500 lire. Non ho il materiale per fare lezione -tanto non riuscirei lo stesso a staccarmi dal 4 fisso – e così mi guardo intorno. Scorgo calcolatrici clandestine che picchiettano frenetiche, sommando i voti di Mihajlovic, Negro, Nesta e Stam, mentre in religioso silenzio il compagno di banco del “contabile” registra tutto con perizia, stilando la classifica del Fantacalcio. Tuttavia è una ragazza seduta dietro di me a catturare la mia attenzione. “Che fai?”  le dico “Sto annotando gli sms del mio fidanzato su di un quaderno, sai, il mio Nokia è già a 200 messaggi e non ne tiene più.”

Il desiderio morboso di ricordarsi tutto, di portare con sé ogni singola lettera digitata. Il ricorso alla carta, come se l’inchiostro e la cellulosa rendessero più vera ogni parola pronunciata. Che fatica, con quello schermo così piccolo.

2016. Odissea nello spazio (digitale)

Chissà se a scuola si usano ancora le squadre. Forse adesso i ragazzi disegnano su tablet e realizzano quella maledettissima isonometria ortogonale con photoshop o qualsivoglia altro aiuto digitale. Resta il fatto che nessuno, probabilmente, presta attenzione a chi sta dietro alla cattedra, e che nessuno si azzardi a contraddirli. Troppo impegnati a canticchiare vorrei ma non posto, e invece poi postano uguale. Spaccati di realtà, pillole da trincea di vita scolastica, tutti in fila all’ultimo banco, in una catena lunga da Milano a Buenos Aires. Tutti con lo smartphone in mano e gli occhi chini sotto al banco.

Ora c’è Snapchat, gli scambi di volto e le orecchie da coniglio. Ci si scambia messaggi in continuazione, a ritmi da catena di montaggio, che neanche Porter nei suoi sogni più proibiti. Eppure non ci si ricorda di nulla, tutto viene macinato a velocità supersoniche, perfino l'”Accadde Oggi” di FB potrebbe essere accaduto davvero oggi, come l’altro ieri o tre anni fa. Boh.

 Non fraintendetemi, anch’io utilizzo Snapchat e devo ammettere che mi piace anche un bel po’. Soddisfa a pieno la mia vena egocentrica e la mia curiosità per tutto ciò che accade in diretta. Ho anche un piano – finora chiaro soltanto nella mia mente – su come sfruttarlo per comunicare all’esterno chi sono e ciò che faccio (“Mamma, vuoi sapere che lavoro faccio e che combino tutto il santo giorno? Seguimi su Snapchat”).  Forse riuscirò a metterlo in atto, a seguire questa strategia. O forse cederò anch’io ai selfie con le orecchie da cane. Il punto è un altro. Questo post è soltanto un pensiero a voce alta, un ammettere che il mondo cambia sempre più velocemente e quello che per noi, da adolescenti era importante, oggi non lo è più. Altro giro, altra corsa.

Grazie e alla prossima!

Carlos Bellini

Author Carlos Bellini

Social Media Strategist. Elaboro strategie di comunicazione per aziende ed eventi. Ho un animo creativo e che mi porta alla ricerca di sfide sempre nuove. Conduco Buzzword, podcast a tema marketing e comunicazione.

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