Comunicazione non convenzionale: il Guerrilla Marketing

Una comunicazione pubblicitaria travolgente e atipica, con lo scopo di incuriosire, sconvolgere e spiazzare: questa la filosofia del Guerrilla Marketing.

A differenza della pubblicità tradizionale, questa comunicazione non convenzionale è capace di raggiungere il consumatore nei momenti e nei luoghi in cui non è attiva la sua advertising consciousness, – letteralmente “coscienza pubblicitaria”. Lo spettatore, infatti, a differenza di quanto accade ad esempio con gli spot televisivi, è ignaro di essere di fronte ad una vera e propria pubblicità ma ne viene comunque travolto.

Se il messaggio è efficace e fatto bene, dopo una prima reazione di spiazzamento, si attiverà probabilmente un passaparola virale.

Dove è più probabile trovare azioni di guerrilla marketing? Il palcoscenico preferito dai brand sono proprio le città, le strade, i muri e in generale tutti quei luoghi in cui le persone sono solite passare o fermarsi.

Ad oggi, le campagne di guerrilla marketing vengono portate avanti anche in rete, sfruttando ad esempio i canali social, dove solitamente diventano virali in breve tempo.

Il modo migliore per comprendere cos’è il guerrilla marketing sono proprio gli esempi: eccone alcuni molto accattivanti ed originali.

“E’ sempre bello” (2019)

Il nuovo disco di Coez intitolato “E’ sempre bello” è uscito il 29 marzo e, solo in quella data, il cantautore ha rivelato di essere l’ideatore degli slogan anonimi che da qualche mese stavano invadendo le strade, i mezzi pubblici e i muri di Milano e Roma.

Sfondo rosso con frasi in stampatello raffiguranti l’immagine di una ragazza che mangia un hamburger con sguardo sognante.

Cartelloni senza firma che hanno sicuramente attirato l’attenzione e la curiosità di molti: tutti a interrogarsi sul significato dei versi e a cercare di capirne l’origine.

Sentivo la necessità di ripartire dalla strada“. Queste le parole del cantautore che, sulla sua pagina Facebook ufficiale ha svelato così l’origine dei manifesti.

“Ciao, vuoi fare un gioco?” (2o17)

La città di Torino ha fatto da sfondo ad una terrorizzante campagna di guerrilla marketing in occasione del film “Saw Legacy”. Per due giorni un furgone insanguinato si è aggirato per le strade della città offrendo uno spettacolo terrificante ai passanti. In uno dei sottopassaggi di Torino, alcune ignare vittime si sono trovate faccia a faccia con Jigsaw. Le migliori reazioni sono state inserite nel video…buona visione!

I manifesti pubblicitari…prendono vita! (2016)

Alle fermate di Stoccolma dei manifesti iper-realistici, tossiscono quando percepiscono il fumo di una sigaretta. Una campagna di sensibilizzazione contro il fumo promossa da Apotek Hjärtat, la più grande catena svedese di farmacie.

Le strisce pedonali di McDonald’s (2012)

Un altro esempio di guerrilla marketing è quello realizzato da McDonald’s: in questo caso si è giocato visivamente sulle forme e sull’associazione mentale tra le strisce pedonali e la forma delle patatine della famosa catena di fast food.

Tutti questi esempi dimostrano come, anche con il guerrilla Marketing, sia possibile realizzare delle campagne ad alto impatto, suscitando reazioni concrete ed efficaci sui destinatari.

Al prossimo articolo!